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Studio su The Lancet: dire addio al fumo?
Le sigarette elettroniche meglio dei cerotti alla nicotina

10 Settembre 2013 in Salute

Un “palcoscenico” scientifico tra i più autorevoli, la rivista The Lancet. Numeri finalmente consistenti, quasi 700 fumatori e non poche decine. Un istituto di ricerca universitario, il National Institute for Health Innovation dell’Università di Auckland, in Nuova Zelanda. E per la prima volta i risultati di una ricerca, presentata durante l’ultimo congresso della European Respiratory Society (ERS) in corso a Barcellona, riportano il confronto tra l’uso della sigaretta elettronica e dei cerotti che rilasciano nicotina sulla riduzione del consumo di tabacco, dimostrando che l’e-cig è più efficace rispetto ai cerotti e comunque altrettanto sicura.

I ricercatori hanno “arruolato” 657 fumatori e fumatrici, tutti intenzionati a smettere con le sigarette e divisi in tre gruppi. A 292 è stata data una fornitura di sigarette elettroniche per le 13 settimane della ricerca con una provvista di ricariche fino a 16 mg di nicotina. Altri 292 hanno ricevuto cerotti con nicotina. Infine un gruppo di controllo, composto da 73 persone, ha ricevuto e-sigarette placebo, senza nicotina.

I risultati – Dopo il periodo di sperimentazione, 13 settimane, e 3 mesi di monitoraggio sono emersi dati a favore dell’e-cig: chi ha fumato elettronico è riuscito a smettere in percentuale maggiore (7,3%) rispetto al 5,8% del gruppo che ha usato cerotti alla nicotina e al 4,1 per cento del gruppo con placebo. Oltre metà (57%) dei partecipanti che hanno usato e-cig, inoltre, ha almeno dimezzato il consumo giornaliero di sigarette tradizionali, a fronte del 41% di coloro che hanno usato cerotti. Il 5,7 per cento aveva smesso completamente di fumare sigarette tradizionali.

Le novità – Lo studio, condotto da Chris Bullen,  è il primo a confrontare la sigaretta elettronica con uno dei preparati medicinali più usati tra i sostituti nicotinici, concludendo che in termini di sicurezza i due prodotti hanno caratteristiche confrontabili. Una rassicurazione che arriva dopo l’ondata di ricerche pubblicate su alcune riviste dei consumatori in Europa e in Italia che segnalavano rischi per la salute legati alla presenza di metalli pesanti nei liquidi. Indagini commissionate dalle riviste e che non sono pubblicate su riviste scientifiche, diversamente dallo studio neozelandese accettato e pubblicato su Lancet. A incoraggiare i vapers potrebbe essere anche il contesto scientifico in cui è stato presentato lo studio, l’European Respiratory Society. Si tratta della stessa società scientifica che negli ultimi anni si è dichiarata contraria all’uso delle e-cig, a cominciare dagli studi di Christina Gratziou, fino alle posizioni del Tobacco Control Committee da lei presieduta che nel febbraio 2012 ha espresso una posizione fortemente critica sull’utilizzo delle e-sigarette a base di nicotina.

Cosa accadrà – Come questo studio potrà influenzare le prossime mosse a livello europeo è presto per dirlo. La revisione della Direttiva europea sul tabacco ha subito un altro rinvio su pressione dei parlamentari tedeschi, ma l’indirizzo generale in Europa è quello di considerare le sigarette elettroniche come prodotti medicinali, quindi dispensabili unicamente in farmacia.


Di Cosimo Colasanto

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