Vapefest Pavia: il 21-22 settembre i vapers sono protagonisti
Una festa per i vapers e organizzata dai vapers. La prima nel suo genere. Perché indipendente e diretta a capire dove vanno i gusti e le preferenze dei consumatori e degli appassionati, dove va il mercato, quali sono le richieste di chi ha scelto di preferire l’elettronica, la sua versatilità, quali sono le potenzialità della sigaretta elettronica. Incontri, approfondimenti, workshop operativi per conoscere tutto del mondo dei vapers, le novità e le sperimentazioni. Poi spazio anche al divertimento, alla buona musica e al buon cibo. Sono gli ingredienti della due giorni del Vapefest 2013 di Pavia (sabato 21 e domenica 22 settembre) organizzata dall’Associazione Vapers Italiani, con il patrocinio della Liaf e del Comune di San Genesio ed Uniti, alle porte del capoluogo lombardo.
Tutto gratuito – Punto di forza della Festa sono le conferenze monotematiche suddivise in tre livelli di difficoltà (livello base, intermedio e avanzato) e tavoli di lavoro a numero chiuso per permettere ai vapers con diversi livelli di competenza e curiosità di avvicinarsi al mondo delle sigarette elettroniche, scoprire le innovazioni dei modders, fare esperienza, incontrare appassionati e scambiarsi idee. Un menu di incontri ricchi, tra i quali convegni e tavole rotonde. Il primo giorno, dopo l’apertura alle ore 11 con il saluto dell’Associazione, ci saranno delle conferenze monotematiche, tra cui il modulo “Aprire un negozio di sigarette elettroniche, benefici e problematiche” e poi tre workshop a cura dei Maestri del Vapore dell’Associazione Vapers tutti gratuiti: (livello base) “Carica, utilizzo e manutenzione dei sistemi di base”, (livello intermedio) “Fare una resistenza di base”, (livello avanzato) “Sistemi a mesh”. “Saranno workshop ludici ma anche utili – spiega il presidente di Assovapers Maurizio Favari – condotti dai Vapers esperti, che, secondo gradi di difficoltà crescente insegneranno a crearsi da soli le proprie resistenze, sino al top della manualità, ovvero alla costruzione di un sistema a mesh, una resistenza particolare, fatta in maglia di metallo, o addirittura di un hardware in legno, le cosiddette box mod”. Ovviamente bisogna prenotare per tempo la partecipazione, perché si tratta di eventi a numero chiuso. Il secondo giorno la riapertura della festa dalle nove a cui seguirà la tavola rotonda “Fenomenologia della sigaretta elettronica”.
Ci sarà poi la serata musicale, la cena per gli associati e non solo e ovviamente un ampio spazio espositivo dove rivenditori, produttori e distributori possono mostrare al pubblico le proprie offerte.
Fare massa critica – “Ma perché un’associazione tutta di vapers?”, abbiamo chiesto al presidente Favari.
“Assovapers nasce da alcuni anni di esistenza di forum monotematici – spiega Favari – nati dall’impegno di alcuni Vapers che hanno voluto condividere la propria esperienza di cessazione dal fumo con altri fumatori. Smettere di fumare con la sigaretta elettronica è possibile, basta sapere come fare. È possibile ‘svapare’ in sicurezza e con piacere – afferma -, però, per smetterla con le ‘analogiche’ è necessario, dati alla mano, poter contare sulla consulenza e il supporto di Vapers esperti”.
Un salto in avanti rispetto ai forum. “Rispetto ai forum – continua il presidente dell’associazione – un’associazione no profit ha maggiori possibilità di intervenire direttamente nel dibattito sulla sigaretta elettronica, di fornire un’informazione corretta e completa, di fare prevenzione nei riguardi dei fumatori o futuri fumatori, di raggiungere tutti gli utenti, dal Nord al Sud Italia e all’estero, con incontri, conferenze e workshop, di cercare la collaborazione delle associazioni antifumo, del mondo scientifico, di raggiungere le istituzioni”.
E sull’attualità delle polemiche per Favari la tassazione “dimostra una grave miopia sul lungo termine”: “È sconcertante vedere lo Stato tassare qualcosa che ancora non è stato regolamentato”, spiega. Un futuro complicato? “Quando un fenomeno diventa tanto travolgente da coinvolgere il mondo della cultura e della scienza – risponde Favari -, anche a fronte della presa di posizione di scienziati preminenti, sarà difficile che lo Stato persista su una politica punitiva, a meno di non entrare nel dibattito, per esempio con una regolamentazione preliminare, che dimostri la conoscenza approfondita del fenomeno”.
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