Non siamo il virus, siamo la cura: il manifesto L.I.F.E. a difesa delle sigarette elettroniche
Con questa intervista a Francesca Torelli, componente del direttivo della L.I.F.E. (Lega Italiana Fumo Elettronico) aderente a Federcontribuenti, iniziamo un viaggio tra le sigle associative che si sono formate spontaneamente sull’onda della protesta contro le regole imposte al settore dalla legge 99/2013.
“Svapatori Uniamoci”. Erano i giorni in cui la minaccia della norma ammazza-svapo stava concretizzandosi e il grido di dolore di un gruppo di esercenti divenne il nome di una community su Facebook che oggi conta oltre 1.100 utenti. Era il primo passo per la creazione di un fronte comune, alternativo ad associazioni più grandi, impegnato sulla Rete a fare massa critica, a organizzare idee e a spingere per il cambiamento di regole insostenibili per il settore.
“Con questa legge la sigaretta elettronica viene equiparata alla sigaretta tradizionale, sicuramente, nociva e dannosa – spiega Francesca Torelli, componente del direttivo della L.I.F.E. (Lega Italiana Fumo Elettronico) – ignorando intenzionalmente le ormai numerose pubblicazioni scientifiche che affermano esattamente il contrario”. Per la Life non è “semplicemente una battaglia circoscritta al nostro settore – spiega Torelli – questa è una guerra di civiltà e di progresso”.
Eppure l’accanimento nei confronti della sigaretta elettronica è sotto gli occhi di tutti. Tasse, divieti e una campagna mediatica ostile. “Esistono equilibri economico-politici ben radicati, interessi inviolabili e lobbies incontrastabili – ribatte Torelli -. Il settore delle sigarette elettroniche ha semplicemente sconvolto questi equilibri e minacciato interessi che stanno al di sopra di qualsiasi etica, compromettendone stabilità e sopravvivenza”. I nemici della e-cig sono “lobby del Tabacco e lobby Farmaceutica- afferma Torelli – e tra di loro c’è un equilibrio assodato, una sinergia inviolabile. Una ‘fornisce’ il malato, l’altra lo ‘cura’”. La comparsa della sigaretta elettronica è stata come Davide contro Golia, o meglio “una piccola goccia che lentamente minaccia una grossa diga”, continua la rappresentante della Life e quando “si sono accorti improvvisamente di noi e delle potenzialità di questo prodotto hanno deciso di appropriarsene e di distruggerlo”.
La collaborazione con Federcontribuenti è stata decisiva. Oggi Life in qualità di sportello della Federcontribuenti per la tutela dei diritti dei consumatori, produttori, importatori e rivenditori di sigarette elettroniche “promuove e porta avanti tutte le azioni necessarie, comprese eventuali forme di denuncia e ricorsi dinanzi ad organi competenti, affiancandosi e collaborando con tutte le associazioni che intraprenderanno lo stesso cammino”. Quindi nessun presidente, ma responsabili delle varie aree (in fondo alla pagina l’elenco) organizzati in un direttivo che “ha il compito di raccogliere e organizzare tutte le idee proposte, sottoporle al giudizio degli iscritti, valutarne la fattibilità e consegnarle ai legali della FederContribuenti affinché le trasformino in azioni concrete”.
In cosa si distingue la L.I.F.E. dalle altre associazioni?
“In Life ogni iscritto può fare la differenza. Tutti gli iscritti godono di pari peso e valore, chiunque può proporre, tutti decidono la linea da seguire”. Le istruzioni per l’adesione sono disponibili sul gruppo Facebook Svapatori Uniamoci. Per l’iscrizione a Federcontribuenti si paga una quota dimezzata, 50 euro, (sito ufficiale Federcontribuenti) che dà diritto all’assistenza dell’associazione, mentre una newsletter periodica informa su tutte le iniziative in corso.
Spesso manca la voce dei consumatori, i vapers, anello debole in questo settore. “I titolari dei negozi sono stati i primi consumatori a credere in questo prodotto e, di conseguenza, ad averlo promosso mediante la vendita. Inoltre senza consumatori – afferma Torelli – non esisterebbe l’intero settore e non ci sarebbe quindi motivo per difenderlo”. I consumatori che volessero aderire alla “battaglia” di Life e Federcontribuenti possono associarsi alla FederContribuenti con una quota “simbolica” di 10 euro. Anche loro per ribadire un concetto che somiglia a un manifesto: “L.I.F.E. non è disposta a lasciare che lo Stato tenti di debellarci come un Virus. Noi non siamo un virus, noi siamo la cura”.
I canali della L.I.F.E.
Sito web: life.federcontribuentinazionale.it
Facebook: www.facebook.com/groups/Svapatori.uniamoci
Twitter: twitter.com/LIFE_ITALIA
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