Il 2013 della sigaretta elettronica: la guerra delle lobby a discapito della salute
Se tante battaglie fanno un guerra, allora è corretto definire il 2013 un anno di guerra per la sigaretta elettronica. Un anno iniziato con tutte le carte in regola per essere “l’anno dell’e-cig”. In un mercato che nel 2012 ha prodotto 350 milioni di euro di fatturato con circa 1.500 punti vendita, la proiezione per quest’anno era decisamente rosea: si parlava infatti di raggiungere i 4.000 punti vendita entro la fine del 2013, creando migliaia di nuovi posti di lavoro. Una proiezione che però non ha fatto i conti con due importanti fattori: l’informazione, o meglio la disinformazione, e la legislazione.
Una prima parte dell’anno caratterizzata da un incredibile quanto ingiustificato assalto mediatico nei confronti delle sigarette elettroniche, un’accanimento spesso non avvallato da alcun dato reale: mancanza di sperimentazioni, vecchi casi (isolati) di liquidi non conformi, troppa nicotina. Supposizioni, teorie, timori. Notizie riportate spesso in modo superficiale, con titoli eclatanti al solo scopo di catturare l’attenzione.
Nel mentre, tuttavia, la comunità scientifica proseguiva con nuovi studi, tutti che giungevano alle stesse conclusioni: meno rischi per la salute, esami tossicologici a favore e un valido aiuto per smettere di fumare.
Un’assalto culminato in Giugno, con l’oramai famoso exploit del settimanale “Il Salvagente” che arriva in edicola con una copertina da puro terrorismo mediatico: “Veleni incontrollati. Piombo, cadmio, arsenico… è quello che abbiamo trovato nei liquidi per sigaretta elettronica”. Notizie che ben presto circolano in rete (e non solo), creando un tam tam mediatico basato su dati fuorvianti, come poi è stato ampiamente dimostrato da chi è andato realmente a fondo sulla questione.
Nel frattempo, mentre le lobby del tabacco si apprestano a lanciare sul mercato le loro sigarette elettroniche, un’altra lobby in Italia si sente esclusa dai giochi: i tabaccai. Una categoria che negli ultimi anni ha visto una notevole riduzione dei propri introiti, si parla di un calo delle vendite di sigarette tradizionali del 27% rispetto al 2005 (dati AAM/ISS), vedendo nell’e-cig un avversario più che minaccioso. Tra proteste e ricorsi al Tar, l’ex sottosegretario all’Economia Alberto Giorgetti (Pdl) e Ugo Sposetti (PD) depositano un emendamento che non solo permette la vendita delle sigarette elettroniche ai soli tabaccai, ma le assoggetta ad una tassazione del 58,5% come le tradizionali.
Il settore e-cig trema, l’estate inizia più calda del previsto. Benché il primo emendamento subisca alcune modifiche (tra cui l’eliminazione dell’esclusività della vendita ai tabaccai), il 28 giugno 2013 arriva in gazzetta ufficiale il DL 76/2013 che impone la tassazione a partire dal 1° gennaio 2014. Il tutto all’interno di un decreto riguardante il rinvio di 3 mesi dell’aumento IVA.
Migliaia di negozi a rischio, con conseguente perdita stimata di altrettanti posti di lavoro. Esulta la Federazione Italiana Tabaccai, che già vede eliminata la “concorrenza”, noncurante degli effetti negativi che un provvedimento di questo tipo potrà avere sulla salute delle persone: ciò che conta è il gettito erariale.
Un estate che prosegue con la posizione del Ministero della Salute sulle sigarette elettroniche, concretizzandosi in un divieto di vendita ai minori di 18 anni ed un divieto di utilizzo nelle scuole. L’obiettivo è quello di tutelare i giovani dal vizio del fumo, una problematica condivisa da tutti senza riserve.
Le sorprese tuttavia non finiscono, mentre le associazioni lottano per la salvaguardia del settore, a fine agosto, all’interno di un decreto che non ha nulla a che fare con la salute, viene introdotto il divieto di pubblicità e di svapo nei luogi pubblici: l’e-cig viene trattata alla stregua della tradizionale. Un divieto che avrà vita breve, in quanto due mesi dopo sarà annullato.
Nel frattempo il 2014 si avvicina, gli effetti del caos burocratico si sentono, e le certezze tardano ad arrivare. Regolamenti attesi per la fine di Ottobre che arrivano solamente a Dicembre inoltrato, dubbi sulla legittimità di questi pasticci legislativi, emendamenti cancellati a penna in corso d’opera: un’incertezza diffusa che non aiuta di certo la stabilità di un Paese che economicamente già di suo non si attesta tra i migliori in Europa.
Una lotta che si protrae anche in questi giorni, nonostante ci sia sempre chi gioca con la salute delle persone, che vede coinvolte le associazioni a lavoro fino all’ultimo giorno per tutelare l’interesse dei consumatori e per non lasciare la salute in mano alle lobby, le uniche che traggono vantaggio da una situazione simile.
Ci auguriamo che il 2014 sia caratterizzato da una maggiore consapevolezza nei confronti della salute, perché la sigaretta elettronica è qualcosa che davvero può cambiare il mondo.
Buon anno da tutto lo staff di Vaper Magazine.
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