Il sito italiano sul mondo delle sigarette elettroniche

Entra in vigore la tassa sulle sigarette elettroniche, tra incertezze, assurdità e ricorsi

9 Gennaio 2014 in Notizie

Gennaio. Anche se il clima in Italia sembra meno rigido del previsto, la tensione nel settore delle sigarette elettroniche si taglia con il coltello.

Com’era prevedibile, la recente entrata in vigore della tassa del 58,5% sta già rischiando di paralizzare il settore a causa della superficialità con cui è stata affrontata la normativa. Se da un lato i negozi stanno continuando a vendere i prodotti acquistati nel 2013, non soggetti alla maxi-tassa,  dall’altro c’è una disponibilità quasi nulla di fornitori “autorizzati”, minando uno dei principi fondamentali delle imprese: la pianificazione.

Ad oggi, in base a quanto riportato sul sito AAMS, risultano solo due le aziende autorizzate alla fornitura di “prodotti succedanei del tabacco” ai negozi, con differenze di prezzo abissali: il prezzo di vendita fissato per un flacone di liquido da 20ml in un caso è di 9 euro, nell’altro di 15 (il 66% in più). Ancora nessuna traccia di kit completi, ricambi e accessori.

Parti di ricambio ed accessori, da qui la reale assurdità della tassa, sono anch’essi nella morsa fiscale. Come chiarito da AAMS la tassazione riguarda tutto ciò che ruota intorno alla sigaretta elettronica: dispositivi, liquidi, carica batteria e addirittura le custodie. Una regolamentazione al limite del paradossale, soprattutto se consideriamo che tutto questo non avviene neanche nel caso delle sigarette tradizionali. Pipe, cartine, filtri e astucci sono infatti prodotti finalizzati esclusivamente al consumo di tabacco e sigarette, ma non soggetti né a tassazione né a regolamentazione AAMS.

Ricorsi a raffica. Le associazioni di categoria non ci stanno, e hanno già avviato una prima serie di ricorsi al Tar per incostituzionalità contro il provvedimento. LIFE Federcontribuenti, Anafe-Confindustria e Fiesel-Confesercenti ancora una volta unite per tutelare il diritto alla salute e difendere uno dei pochi settori in Italia che ha registrato una crescita in tempo di crisi.

Arrivano i furbi. All’estero c’è già chi marcia sulle disgrazie italiane. EBN Ferro, uno shop online olandese, applica già un incremento del prezzo pari al 58,5% per chi acquista dall’Italia, giustificandolo con la dicitura “E-cigarette tax Italy”. Errore in buona fede o un brutto tentativo di sfruttare i problemi altrui?


Di Redazione

Commenta l'articolo