E-cig tra Tar e Tax, è quasi il caos: Anafe esulta, i Monopoli precisano, i vapers incalzano
Il Tar del Lazio sospende il regime autorizzativo. Troppo poco il tempo dato dal ministero alle aziende per entrare nel regime dei depositi, sembra essere la motivazione principale. Però attenzione, precisa in una nota l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: la tassa di consumo del 58,5% resta. Quella non è sospesa. È davvero difficile fare il punto sugli eventi delle ultime 24 ore. Una cosa è certa, il destino della sigaretta elettronica sembra entrato in una spirale di carte bollate, burocrazia, interpretazioni apocrife, che si stanno spingendo su su fino a Bruxelles.
Andiamo per ordine. Con decreto presidenziale il Tribunale amministrativo regionale del Lazio ha accolto il ricorso presentato da quattro aziende, Flavourart, Smooke, Smart Evolution e Arbi Group contro Ministero dell’Economia e delle Finanze e Monopoli per sospendere e annullare definitivamente le misure previste dal decreto ministeriale del 16 novembre 2013, quello che riporta le regole del famigerato articolo 62-quater per la tassazione e i depositi fiscali, introdotto nel Testo Unico sulle Accise dalla legge 76 del 2013. Interviene il Tar, con misure cautelari per il regime autorizzatorio, mentre per il prelievo fiscale, si legge nel dispositivo firmato dal presidente Luigi Tosti, ha “ritenuto invece opportuno che le ulteriori richieste di sospensiva attinenti all’applicazione del prelievo fiscale siano esaminate nella competente sede collegiale”.
Insomma, un successo per Anafe-Confindustria, il cui presidente, Massimiliano Mancini (che è anche proprietario di Flavourart) che dichiara: “Questa prima valutazione espressa dal Tar del Lazio dà finalmente ragione alle nostre istanze, riconoscendo di fatto l’assurdità dell’imposizione fiscale e del regime di autorizzazione per le sigarette elettroniche che dal primo gennaio scorso aveva bloccato il mercato”.
Forse un entusiasmo affrettato. Tempestiva è arrivata la nota dell’Agenzia firmata dal direttore centrale Roberto Fanelli. “Con riferimento al decreto presidenziale in materia di sigaretta elettronica emesso oggi dal Tar Lazio – si legge nella nota -, l’Agenzia delle dogane dei monopoli precisa che il giudice amministrativo ha solo sospeso il nuovo regime autorizzativo previsto per i depositi, ma non l’applicazione del prelievo fiscale, in vigore dal 1° gennaio 2014, che resta dovuto nella misura prevista dalla legge nella misura del 58,5%”. Doccia fredda? Forse, ma la partita sembra destinata a continuare. Intanto l’Agenzia difende il proprio operato e precisa di “aver dato corso con tempestività alle richieste di autorizzazione finora pervenute, sottolineando che la maggior parte di esse è giunta negli ultimi giorni di dicembre, quindi ben oltre la data di pubblicazione del decreto, i cui contenuti erano peraltro stati anticipati con la circolare del 20 novembre 2013, pubblicata sul sito dell’Agenzia”. Non sono poche, come sostiene Anafe, ma delle istanze di autorizzazione pervenute, finora 70, alcune sono state evase, le altre sono entrate nella fase delle verifica degli impianti “adottando tutte le misure organizzative per procedere celermente alla conclusione dei procedimenti”. Così l’Agenzia. Nessun dubbio, infine, su quanto acquistato prima del 31 dicembre 2013. I prodotti in giacenza nei punti vendita, chiarisce una volta per tutte l’Agenzia, “possono essere ceduti senza applicazione d’imposta”. Quel “possono” può lasciare interdetti, perché l’imposta viene applicata dalle aziende e non dai venditori al dettaglio. Che quindi non “possono” decidere i listini.
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