Sigaretta elettronica: l’opinione dell’esperto. Parla il Professor Polosa
Sigaretta elettronica, istruzioni per l’uso. C’è troppa disinformazione intorno al mondo dell’e-cig: fumo dove fumo non c’è. Ma quali sono davvero i benefici di chi sceglie di passare dalla sigaretta di tabacco, la vecchia catramosa, all’elettronica? E quali le vere insidie, tra le tante che circolano sulla Rete? Si può essere allergici all’e-cig? Esiste un problema tossicità? Domande alle quali risponde il professor Riccardo Polosa, Ordinario di Medina Interna e d’Urgenza presso l’Università di Catania, uno dei massimi esperti di sigaretta elettronica, che in un’intervista della Liaf, la Lega Italiana Antifumo, fa chiarezza su punti oscuri ai più. Cominciamo dalla nicotina.
Nicotina, con l’e-cig se ne assume troppa? È uno dei dubbi più frequenti, spesso alimentati da interpretazioni inesatte delle prove di laboratorio. Polosa rassicura: “È raro che lo svapatore medio sperimenti sintomi da sovradosaggio, come ad esempio, agitazione progressiva, nausea, vomito, tremori, perdita di coscienza o tachipnea, vale a dire respiro accelerato”. Studi hanno accertato che con il vaping si assorbe meno di un terzo dei valori indicati nella concentrazione. Con le sigarette tradizionali ne arriva nel sangue sicuramente di più. Quindi nessun rischio di “overdose”? “In generale, i fumatori, e per analogia gli svapatori, quantificano la loro assunzione di nicotina – prosegue Polosa – in base al feedback che ricevono dal loro corpo. Sensazioni di vertigine o nausea sono segno di un’eccessiva assunzione di nicotina. Sensazione di stanchezza, intontimento e confusione sono segno invece di bassi livelli circolanti di nicotina. Di conseguenza, i fumatori auto-regolano l’assunzione di nicotina – continua lo specialista – per soddisfare le loro esigenze psico-fisiche”.
Tip per chi inizia: Chi si avvicina alla sigaretta elettronica per ridurre i rischi della sigaretta convenzionale ha bisogno di tempo per adattarsi al nuovo dispositivo. “Per minimizzare l’overdose da nicotina in coloro che svapano per la prima volta, il buon senso suggerirebbe – afferma Polosa – un graduale aumento della concentrazione di nicotina nel liquido per e-cigs partendo da una concentrazione medio-bassa, a seconda del livello di nicotina presente nella loro marca di sigarette convenzionali”.
Stoppini, facciamo chiarezza. I wick, gli stoppini che si imbevono dell’e-liquido, sono sotto la lente, perché secondo alcuni l’eventuale contenuto di silicio potrebbe causare patologie polmonari come ad esempio la silicosi. È così? “La presenza di particelle di silicio è di scarso significato per quanto riguarda le conseguenze sulla salute – afferma Polosa – a meno che non si sia a conoscenza della presenza della sua forma cristallina, come silice, o biossido di silicio, e attualmente non vi è alcuna prova di questa presenza nell’aerosol delle sigarette elettroniche”.
Stoppini 2, quelli d’acciaio (mesh) possono esporre a intossicazioni da cromo esavalente? “L’acciaio inossidabile è una lega metallica contenente almeno l’11 % di cromo – risponde alla Liaf Polosa – il cromo nell’acciaio inossidabile allo stato solido non è un pericolo per la salute”. C’è una condizione in cui il cromo esavalente può formarsi: quando si esegue una “lavorazione a caldo” come la saldatura su acciaio inox. Le sigarette convenzionali, ad esempio, non ne sono affatto immuni. “Il cromo esavalente è molto tossico, si trova in quantità nel fumo di tabacco, ed è noto per provocare tumore ai polmoni”, precisa Polosa. E le elettroniche? “La formazione di cromo esavalente in corso di vaporizzazione non è stata mai studiata, ma cromo esavalente può generarsi – afferma lo specialista – quando si arroventano gli stoppini d’acciaio, le mesh, per ossidarli”. Il punto è controverso, conferma Polosa, visto che non si sa se da questo “processo di ossidazione derivi poi una instabilità dei legami ionici del cromo” che possano dare problemi quando si svapa. La soluzione? Per Polosa “in assenza di prove certe, il consiglio è usare stoppini organici naturali, come ad esempio il cotone”.
In attesa della cicogna. Sigaretta elettronica in gravidanza, quale rapporto? Nessun alibi per le donne che vogliono o aspettano un figlio, precisa Polosa, perché “è noto quanto dannoso sia il fumo di sigaretta in gravidanza ed è essenziale per le donne incinte smettere di fumare il più presto possibile”. Da ricordare che “la nicotina attraversa facilmente la placenta – afferma Polosa – ed entra nella circolazione fetale determinando, oltre tutta una serie di effetti negativi per il nascituro, un basso peso alla nascita”. Ma a far paura sono anche le nitrosammine presenti nel tabacco, poi, sono tossiche e cancerogene. La nicotina di purezza farmaceutica usata nelle sigarette elettroniche potrebbe essere utile quando la cattiva abitudine è più forte della consapevolezza dei rischi e “per le gestanti che non riescono a smettere di fumare, i vantaggi assumendo nicotina in forma purificata – dice Polosa – potrebbero superare i rischi derivanti dalle sostanze tossiche del fumo di tabacco”
Allergia al glicole. Infine, un dubbio che in molti hanno. Ci può essere una reazione allergica ad uno dei componenti del liquidi, il glicole propilenico? Le sostanze che provocano irritazione e allergie nei soggetti predisposti sono molte. “Il glicole propilenico (PG) e il sottoprodotto della sua pirolisi, la formaldeide, non fanno eccezione”, spiega Polosa. Bisogna distinguere le reazioni cutanee dalla vera e propria sensibilizzazione allergica. “Negli svapatori che si sono sensibilizzati, il contatto diretto può causare delle piccole (1-2 mm) papule, pustole e vescicole intorno alla bocca – spiega Polosa – o nella mucosa orale, associate a bruciore, sensazione di puntura nelle zone colpite”. Reazioni estese sono rare, spiega lo specialista, e comunque il consiglio se si hanno questi sintomi “è di orientarsi verso prodotti contenenti solo glicerina vegetale”.
Commenta l'articolo