Dalla Svapa Valley alla Spagna: Smooke nella “nuvola elettronica”
Piemonte, Mappano di Caselle. Uno dei vertici del triangolo d’oro del “vapore elettronico” che si spinge fino a Novara. Qui, nella “Svapa Valley”, come qualcuno chiama il distretto della sigaretta elettronica piemontese, è partito il boom dell’e-cig. Una vera corsa. Poi la “frenata” improvvisa, con i produttori e i commercianti che “inchiodano” sotto la minaccia della tassa. Adesso venti nuovi tirano su questo mercato che non ha perso appeal. A Filippo Riccio, giovane imprenditore che insieme ai soci ha creato Smooke, 11 milioni di euro di fatturato nel 2012, brand leader che guarda all’estero come nuova frontiera del settore, chiediamo:
Allora, il fenomeno della sigaretta elettronica non è al tramonto?
Assolutamente no. La sigaretta elettronica, un prodotto di grande innovazione e potenzialità economiche enormi come si è visto, è stato preso di mira da una campagna mediatica creata ad arte da gruppi di pressione facilmente individuabili che hanno ottenuto fino a questo momento dal nostro governo una ‘regolamentazione’ forzata a bella posta con l’adozione capestro di una tassazione del 58,5% del tutto inaccettabile; se questa tassa, inapplicabile nella sua formulazione e nella sua non congruità, dovesse diventare effettiva certamente crollerebbe il comparto delle e-cig sul mercato italiano ma non bloccherebbe il suo sviluppo su altri paesi, con grave perdita per l’Italia di una prospettiva di futuro di un mercato di nicchia che produce una nuova economia. Anzi, il paradosso è che si verrebbe a creare una sorta di commercio illegale della sigaretta elettronica nel nostro Paese.
Cosa fare per risollevare l’immagine e il mercato della e-cig?
Per noi vuol dire far emergere la qualità tutta italiana del prodotto e-cig e le sue potenzialità positive delle e-cig. La sigaretta elettronica può dare una svolta epocale nell’approccio al fumo e ad uno stile di vita più attento all’impatto sulla salute dell’individuo e sul rispetto dell’ambiente. È un dato ufficiale l’8% in meno di vendita di tabacchi tradizionali nel 2012. Non era mai successa una tale contrazione in questo comparto. Ogni strumento che può aiutare il fumatore ad abbandonare il consumo di nicotina dev’essere valutato secondo seri protocolli scientifici. Crediamo nella possibilità di contribuire con la nostra impresa alla creazione di un mondo più sostenibile per tutti, promuovendo uno stile di vita più rispettoso della salute, del fumatore tradizionale così come dei fumatori non abituali, e più sensibile alle ricadute che le nostre abitudini quotidiane possono avere nella socializzazione e nell’impatto con il territorio.
Tra i primi ad aver creduto nelle prospettive della sigaretta elettronica, abbiamo chiesto quali sono i piani e i programmi della sua azienda.
Quali sono le azioni da mettere in campo per tutelare anche i consumatori?
L’intervento prioritario è che certamente venga regolamento il settore negli interessi di tutti. La tassa deve essere applicata all’origine sulla produzione di liquidi contenenti nicotina in percentuale ai millilitri presenti al loro interno, al fine di imporre l’accisa, perché di questo si tratta e va detto, ai produttori e non sul consumatore ‘svapatore’. Il Monopolio di Stato dovrebbe poi provvedere alla certificazione attraverso applicazione dei tagliandi sui flaconi, a garanzia di equità fiscale, risorse per lo Stato, e non ultimo, qualità e sicurezza per i consumatori.
Come risponde Smooke a tasse e crisi?
Alla crisi e alla insensatezza della situazione economica italiana Smooke risponde con i numeri e con coraggio imprenditoriale:
- Creazione di posti di lavoro, 33 anni è l’età media in azienda dei circa 50 dipendenti assunti dal 2010
- 11 milioni di Euro il fatturato prodotto nel 2012
- Qualità e controllo all’origine delle materie prime utilizzate nel processo produttivo delle e-cig Smooke, con provenienza certificata da aziende farmaceutiche internazionali, attentamente selezionate dall’Area Ricerca e Sviluppo creata all’interno di Smooke
- Produzione interamente made in Italy di liquidi, premiscelati e aromi, questi ultimi acquistati da primarie aziende alimentari italiane e piemontesi.
Lancerete nuove iniziative o nuovi prodotti? Su cosa puntate o punterete nei mesi a venire?
Stiamo lavorando al consolidamento del mercato Italia e all’espansione del brand ‘Smooke’ a livello europeo e internazionale. Attualmente contiamo 250 punti vendita in Italia e 15 tra Spagna, Serbia e Slovenia.
Dal punto di vista del prodotto puntiamo ad una sempre maggiore personalizzazione, per soddisfare le diverse esigenze di ogni ‘svapatore’ attraverso una gamma di prodotti in continua evoluzione.
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