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Dopo la Giornata Mondiale Senza Tabacco, ecco i dati sulle sigarette elettroniche

5 Giugno 2013 in Notizie

Il 31 maggio scorso si è tenuta la Giornata Mondiale Senza Tabacco, promossa dall’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla LILT  – Lega Italiana per la lotta contro i tumori. Quale migliore occasione per fare una panoramica sul rapporto con il fumo digitale nel Bel Paese?

I dati ci vengono forniti dalla più autorevole delle fonti: l’Istituto Superiore di Sanità. L’indagine, commissionata alla società DOXA dall’Osservatorio Fumo dell’ISS, in collaborazione con il Ministero della Salute, fotografa una situazione che va sempre più a favore delle e-cig.

La parola ai numeri. In Italia 500 mila persone fumano regolarmente la sigaretta elettronica.

Nell’articolo diffuso sul proprio sito web, l’ISS ci fornisce un quadro completo relativo all’utilizzo delle sigarette digitali in questi primi mesi del 2013. Ormai il 91,2 % degli italiani conosce il prodotto, o ne ha sentito parlare.

Il 10,1 % ha intenzione di provarla. Il 3,2% della popolazione, cioè 2 milioni di persone, la utilizza occasionalmente, o combinata alle sigarette classiche.

L’1% ne fa un utilizzo regolare. Questo significa che i fumatori digitali “puri” sono, ad oggi, circa 500 mila persone. Il 22,9% dei vapo-fumatori utilizza abitualmente le e-cig da 4-6 mesi, il 40,8% da 2-3 mesi e  il 36,3% da meno di un mese.

Interessante è notare come nella fascia di età compresa tra i 15 e i 24 anni, cioè quella in cui il 70% dei fumatori inizia la propria abitudine da tabagista, il consumo di sigarette elettroniche sia più del doppio rispetto ai fumatori di sigarette classiche: il 23,6%, contro l’11,6%.

Fumatori digitali, non NON-fumatori.

Quali sono le abitudini di consumo dei fumatori digitali? Perché viene utilizzata la sigaretta elettronica? I dati dell’indagine DOXA ci dicono che, tra i consumatori di sigarette digitali, il 10,6% ha smesso di fumare le classiche, il 44,4% ha diminuito, anche se di poco, il numero, mentre un buon 22,9% ha ridotto in modo drastico la quantità giornaliera di sigarette tradizionali. Il restante 22,1% non è riuscito a modificare il proprio approccio al vizio, non cambiando le proprie abitudini.

A conti fatti, l’89,4% del popolo dello svapo è ancora fumatore. Lo testimonia il fatto che il 95,6% di questi sceglie le sigarette digitali con nicotina.

Da questi dati, è verosimile credere che queste 500 mila persone utilizzino questo prodotto come mezzo per smettere di fumare, almeno è l’ipotesi che formula Roberta Pacifici, direttore dell’Osservatorio Fumo dell’ISS. Pensiero che può avvicinarsi al reale, visto che il 46,7% dei fumatori di sigarette tradizionali è dello stesso avviso.

Tra le  altre motivazioni più accreditate, l’indagine ci dice che il 66,4% dei fumatori “normali” vede la e-cig come un modo per poter fumare anche dove non è consentito, il 58% pensa che faccia meno male.

Si fumano meno bionde. Diminuzione del vizio o spostamento dei consumi verso l’alternativa e-cig?

Questo quadro del 2013 è molto significativo: per la prima volta si può avere un’idea precisa del panorama fumo, dopo l’immissione nel mercato di un prodotto che è visto da molti come alternativo alla sigaretta tradizionale.

Rispetto al 2003, dove si fumavano una media di 16,1 sigarette al giorno, oggi questo numero è sceso a 12,7. Il fumare tabacco subisce un lento ma progressivo calo, dimostrato anche dai dati di vendita: nel 2013 si è registrata una flessione negativa dell’8%. Abbiamo visto che, dei 10,6 milioni di fumatori, 2 milioni di questi utilizzano la sigaretta elettronica anche solo occasionalmente.

Avendo a disposizione i dati relativi al popolo dei tabagisti degli anni passati, le somme sarebbero presto fatte.

Certo è che la e-cig piace, attira, incuriosisce.

La sigaretta elettronica: un fenomeno sociale, economico, di moda.

Avevano già parlato dei numeri da capogiro fatti registrare da questo prodotto. Da circa due anni a questa parte, la sigaretta elettronica è passata dalla condizione di strano oggetto sui banchi delle farmacie a vero e proprio fenomeno di massa. Complice anche il benestare delle star, viene acquistata per i motivi più disparati. Considerata da molti come un toccasana, per alcuni sta diventando un vero oggetto di culto. Il business interessa varie figure ed è oggetto di grande fermento.

Non serve dire che ci aspettiamo interessanti novità, anche ai fini di aumentare i dati statistici sui consumi.


Di Silvia Segala

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