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E-cig sotto attacco, nuove notizie “stupefacenti” sulla sigaretta elettronica

5 Marzo 2014 in Notizie

Citando Agatha Christie: “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”. Per Massimiliano Begotti, animatore e parte del Direttivo LIFE-Federcontribuenti, non bisogna essere dei giallisti affermati per individuare la “regia occulta” che scatena periodicamente contro la sigaretta elettronica e il suo mondo campagne di controinformazione, annunci mediatici che accompagnano il travagliato percorso fiscale degli ultimi mesi. Lontani da complotti e dietrologie, ci affidiamo al metodo Agatha Christie. Vale a dire, citiamo indizi.

Nell’ordine una notizia sul numero di incidenti causati dalle e-cig (il coinvolgimento dei bambini assicura l’effetto emotivo) . Dopo i bambini, i ragazzi. Così vengono rilanciati anche i dati dei Cdc di Atlanta. Il titolo è una perla “Sigarette elettroniche, la nuova «droga» degli adolescenti”. Per un attimo viene da pensare che le sigarette di catrame e tabacco siano delle sconosciute per i più giovani. O questo è un altro film. Ma dove ci sono ragazzi, c’è anche spazio per una notizia “stupefacente” che può conquistare le prime pagine. Questa parte dall’Italia. Le ricariche alla marijuana e le sigarette elettroniche sono nello stesso titolo e fanno un certo effetto. Chissà, si poteva anche azzardare e dire che il mondo dell’e-cig dà una mano agli spacciatori.

Non risultano ancora pervenute notizie che riguardano il rapporto tra svapare e global warming, le stime sulla minore produttività di chi preferisce ricaricare l’e-cig rispetto a chi compra le sigarette “belle e pronte” dal tabaccaio e gli effetti del glicole sull’estinzione dei marsupiali (a volte fare leva sugli animali funziona più che fare notizia con umani, piccoli e grandi). Ma c’è ancora tempo per rifarsi. Se avete delle notizie “stupefacenti” sulle sigarette elettroniche commentate pure. È un gioco e non costa nulla.

Per un settore, stretto in una incomprensibile morsa fiscale, come quello dell’e-cig ogni elemento conduce su una pista ben definita. Notizie “stupefacenti”, decreti e sospensive, secondo Begotti, viaggiano in parallelo. “Il fatto strano è che qualche giorno prima della sentenza del Tar non si è fatta attendere la macchina mediatica – denuncia Begotti –, che ha attaccato pesantemente il settore con articoli fuorvianti e con notizie false e tendenziose, infatti i nostri vaporizzatori non sono atti a svapare marijuana, mentre lo potrebbero essere i nuovi “no burns” delle multinazionali”.

Intanto un giudice a Berlino potrebbe esserci. Questa volta Berlino è a Palazzo Spada a Roma, sede del Consiglio di Stato dove una nuova pronuncia di sospensiva allunga i tempi della tassa. Il 25 marzo il Consiglio dei ministri dovrebbe riunirsi per decidere anche su questo. Ci si appella anche a Renzi. “Ogni giorno che passa – continua Begotti – chiudono sempre più negozi sfiduciati da questo sistema e le aziende spostano la loro produzione all’estero, causando di fatto perdite di posti di lavoro. Speriamo che il nuovo Presidente del Consiglio – conclude – attui immediatamente le promesse che ha fatto agli italiani”.


Di Cosimo Colasanto

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