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Fipe e Confcommercio dicono no alle sigarette elettroniche nei bar e ristoranti della Toscana

15 Maggio 2013 in Notizie

L’associazione di categoria Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) dice no all’uso dell’e-cig nei bar e nei ristoranti in tutta la Toscana.

Si tratta di un’indicazione, in attesa che venga regolamentata la normativa relativa all’uso delle sigarette elettroniche nei locali pubblici.

Aldo Cursano (Presidente Fipe della Toscana) ha invitato, dunque, i gestori  ad imporre il divieto dell’uso della sigaretta elettronica nei propri locali pubblici.

Della stessa opinione anche il direttore di Confcommercio Toscana, Andrea Nardin, che ha aggiunto che la motivazione del divieto nasce anche dal fatto che gli Italiani, dopo l’attuazione della legge Sirchia (che, ricordiamo, imponeva il divieto del fumo nei locali pubblici), si sono da tempo adattati al “non fumo” e – aggiunge il direttore – “non è il caso di perdere le buone abitudini”.

Anche se, come sappiamo, il “fumo” prodotto dalla sigaretta elettronica è semplicemente vapore, Fipe e Confcommercio hanno deciso di consigliare il divieto agli associati per evitare le continue controversie tra gestori e clienti.

Il problema nasce anche dal fatto che consumatori e gestori sembrano disorientati sull’utilizzo o meno della sigaretta elettronica, e questa proibizione dunque avrebbe lo scopo di ovviare le possibili discussioni in proposito.

La Fipe ha consigliato il divieto anche perché l’uso della sigaretta elettronica nei pubblici esercizi ha avuto una crescita esponenziale nell’ultimo periodo, creando non poche controversie tra fumatori e gestori dei bar e dei ristoranti.

Attualmente sono oltre 20 mila i bar in Toscana e, per evitare ulteriori polemiche, il Presidente Fipe ha deciso di dare indicazioni specifiche ai propri associati sul non utilizzo delle e-cig nei locali pubblici, in attesa che venga fatta chiarezza sull’interpretazione della norma.

Ad oggi, circa 80 milioni di Italiani sono passati al fumo digitale e pare che questo dato sia destinato ad aumentare. Basti pensare che solamente in Toscana sono presenti più di 70 negozi dedicati alla vendita delle sigarette elettroniche, con grande disappunto da parte di tabaccai e casse dello Stato.


Di Redazione

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