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In Francia i medici fanno appello a favore della sigaretta elettronica

21 Novembre 2013 in NotizieSalute
Dr. Philippe Presles

Dalla diffidenza, passando per lo scetticismo, fino al definirla “l’invenzione che può contribuire a salvare più vite nel XXI secolo” il passo è enorme.

Succede oltralpe, dove i medici francesi, a fronte delle ricerche e dei risultati prodotti dall’utilizzo e consumo della sigaretta elettronica, si schierano apertamente in suo favore, unendosi perfino in un appello. L’iniziativa parte da Marsiglia, a nome del Dr. Hervé Pegliasco e abbraccia più di un centinaio di colleghi, tra oncologi, pneumologi ma anche medici di ogni specialità.

Lo chiedono dopo aver visto le migliorie dei loro pazienti, lo chiedono perché il fumo da tabacco uccide in Francia 73.000 persone l’anno. Se si può fare qualcosa, allora è giusto mettersi in gioco.

Sono le parole del Dr. Jean – Michel Klein, Presidente dell’Unione Nazionale di ORL (Otorinolaringoiatria, n.d.r.), a cui fa eco il Dr. Philippe Presles, specializzato in danni da tabacco e padre di un metodo per smettere di fumare con la sigaretta elettronica. In particolare quest’ultimo, visti i fallimenti legati ai tentativi di disassuefazione da tabacco, lo ritiene lo strumento possibile per dire definitivamente basta alle bionde, senza soffrire di ansia, astinenza o stress derivati.

concorda sul fatto che le e-cig siano molto meno dannose rispetto alle sigarette tradizionali

Più moderate le vie ufficiali, come l’Ufficio per la Prevenzione del fumo, che però concorda sul fatto che le e-cig siano molto meno dannose rispetto alle sigarette tradizionali. I consumatori e sostenitori iniziano dunque a sperare di avere il totale via libera. Se per la metà di questi è un modo per risparmiare denaro, l’80 % degli svapatori francesi ammettono che l’approccio alla sigaretta elettronica ha avuto finalità “medica”, ovvero il trovare una via per poter abbandonare il tabacco.

Chi è ancora reticente ad abbandonare la propria posizione diffidente, è perché vede un consumo distorto da parte del consumatore, che spesso associa alla e-cig anche la sigaretta normale. Ma, partendo dall’assunto che il fumo di sigaretta uccide e che l’80% dei tentativi di smettere di fumare falliscono nei primi sei mesi, gli affezionati sperano che questo strumento diventi una nuova sfida per la salute pubblica francese.

A livello di regolamentazione la Francia ha una posizione ambivalente e non ha ancora raggiunto una conformità piena in materia. Resta ancora aperto il dibattito sul veto all’utilizzo nei luoghi pubblici, imposto come misura precauzionale. Bisogna comunque ricordare, come scrive il Dr. Presles nel suo libro, che la sigaretta elettronica colma due lacune: quella legata all’astinenza da nicotina (per chi utilizza liquidi che la contengono), e il disagio psicologico, questione più difficile da eliminare perché legata all’abitudine del gesto.

E dichiara senza troppe remore “Molti fumatori la vorrebbero provare, ma sono demotivati dai dubbi che circolano. Come medici vi possiamo dire che non c’è alcun pericolo”. D’altra parte, anche se non possiamo avere grandi riferimenti ad oggi, è sempre meglio essere pragmatici nel confrontare la certezza di poter morire, data dal consumo di sigarette tradizionali o tabacco in genere, oppure i soli dubbi insinuatisi a danno della sigaretta elettronica.

Mentre la mania è esplosa a livello globale, le vendite di tabacco calano anche in Francia, dove la gente ironizza sulle grandi astuzie di marketing dei colossi del tabacco nel lanciare le proprie e-cig. Una strategia di guerra a carte scoperte, che prima osteggia e ostacola, poi attiva i propri mezzi, grandi e pesanti, per rubare fette di mercato. Ora non resta che seguire l’esito di questa iniziativa, sperando che anche da noi, partendo da quanto affermato dal Prof. Veronesi, si crei un seguito positivo per ottenere il sostegno della comunità scientifica.


Di Silvia Segala

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