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Sigaretta elettronica e metalli pesanti:
Il Salvagente fa un buco nell’acqua.

5 Settembre 2013 in LiquidiNotizieSalute

Mentre nel mondo vengono portati avanti importanti studi scientifici a favore delle e-cig, pubblicati su riviste mediche specializzate, nelle nostre edicole, tra l’ultimo topless della soubrette di turno e i consigli per dimagrire senza fatica, oggi spunta una copertina dal titolo inquietante. “Sigarette elettroniche. Altro che aria fresca. Abbiamo analizzato 30 liquidi per e-cig. Trovando, ancora, metalli tossici.” No, non è un’autorevole rivista medica, è la copertina del settimanale “Il Salvagente”. Che per la seconda volta ci riprova con un articolo sui metalli pesanti nei liquidi delle sigarette elettroniche.

Che una copertina dal titolo accattivante faccia vendere più copie di un giornale oramai si sa. Quello che forse non si sa, o che forse volutamente si ignora, è che copertine come queste influenzano anche le persone interessate alla sigaretta elettronica, che nel 99% dei casi sono fumatori di sigarette tradizionali. Quelle la cui tossicità è accertata e scritta sul pacchetto. Chissà, forse qualcuno tirerà dritto verso il suo tabaccaio di fiducia, pensando tra sé e sé “meglio le mie amate bionde, in fondo sono solo foglie secche e un po’ di carta”.  Qualcun altro potrebbe anche decidere di comprare il giornale, per andare a fondo sulla questione.  Scoprendo che sono stati analizzati ben trenta campioni di liquido, in cui sono stati trovati piombo, arsenico, cromo e rame. E non parliamo di liquidi qualunque, perché nei 30 campioni esaminati sono presenti brand come DEA Flavor, DKS, Elit, Flavourart, Mental 4 Smoke, Ovale, Puff, Smooke e altri grandi produttori italiani. Insomma, sembra essercene per tutti.

Ma sono davvero così pericolosi questi metalli pesanti? Prima di tutto è importante sapere che i cosiddetti metalli pesanti sono elementi presenti, seppur in percentuali bassissime, nella nostra vita di tutti giorni: nell’acqua che beviamo, nei cibi che mangiamo e nell’aria che respiriamo. La loro pericolosità dipende naturalmente dalla concentrazione, per questo esiste una regolamentazione a livello europeo che ne stabilisce i limiti massimi per acqua, cibi e anche aria.

Benché il liquido della sigaretta elettronica non sia da bere, nell’inchiesta vengono citati come valori di riferimento quelli previsti per le acque imbottigliate destinate a uso umano, l’acqua che beviamo tutti i giorni per intenderci. Ed effettivamente, a prima vista i risultati sembrano impressionanti: la concentrazione di piombo rilevata è mediamente di 0,79 mcg/10ml, quella di arsenico di 0,52 mcg/10ml, entrambi contro il limite di 0,10 mcg/10ml previsto dalla direttiva CE per l’acqua potabile.

Dati allarmanti, almeno così vorrebbero far intendere. Tanto allarmanti da scomodare addirittura il Codacons, che dichiara di voler “ritirare dal mercato” i liquidi per sigarette elettroniche.

Quello che però è sfuggito durante questa ricerca, o forse è stato volutamente “dimenticato”, è che il consumo giornaliero di acqua consigliato dai dottori è di ben 2 litri al giorno, mentre il consumo medio giornaliero di liquido per la sigaretta elettronica è di soli 3 millilitri. Una considerazione che porta ad interpretare i dati in un’ottica decisamente diversa. E anche a dubitare della serietà della rivista, a dirla tutta. Basti pensare che 2 litri di acqua, per legge, possono arrivare a contenere ben 20 mcg di piombo, mentre 3 ml di liquido per e-cig solamente 0,23 mcg. Una bella differenza direi. Senza considerare che aspirare un liquido vaporizzato, come avviene nelle sigarette elettroniche, non è certo come berlo.

I fumatori digitali possono star tranquilli insomma, a meno che non si decida di cenare con una bella bottiglia di liquido per e-cig al posto dell’acqua, non c’è alcun rischio di intossicazione da metalli pesanti.

L’ennesimo allarmismo inutile, che giocherà nuovamente a favore delle lobby del tabacco e anche del settimanale Il Salvagente, che sicuramente vedrà incrementare le vendite del proprio giornale. Ancora una volta a discapito della salute delle persone.

Non ci resta che attendere la prossima uscita della rivista, chissà, magari in copertina troveremo un bel bicchiere d’acqua ed un titolo “Veleni incontrollati: bere acqua tutti i giorni è un rischio per la salute”.


Di Alessandro Raimondo

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