La sigaretta elettronica? E’ anche eco.
Con il tabacco 4.500 miliardi di cicche ogni anno sporcano il mondo.
Se la prendono tanto con le sigarette elettroniche e nascondono le cicche sotto il tappeto. Anzi, nel mare. Ma non esistono alibi, secondo gli studiosi, e le multinazionali del tabacco andrebbero condannate per disastro ambientale. Ogni anno. E forse anche ai servizi sociali: spalare le montagne di mozziconi che finiscono ogni anno in ogni dove, strade, parchi pubblici, boschi, spiagge e mare. Sono 4.500 miliardi di cicche, una valanga secondo il calcolo dell’Università della California San Diego appena pubblicata sulla rivista Current Environmental Health Reports. E i pesci imprecano.
Gli scienziati americani, oltre a contabilizzare il numero di mozziconi che finiscono nell’ambiente – perché un costume diffuso e “scostumato” quello di finire la sigaretta con il lancio liberatorio del mozzicone – avvertono: i mozziconi ritornano. Come i morti viventi. Sono piccole bombe chimiche disseminate nell’ecosistema che continuano a rilasciare sostanze per 10 anni. Tutto quello che è rimasto nel filtro durante l’aspirazione, come arsenico, piombo e nicotina – non pensiamo ai polmoni di chi le ha fumate per il momento – cambia stato, si mischia con le acque dei fiumi e dei mari, si deposita sui terreni, finisce come esca mortale nelle pance dei pesci. E poi di nuovo sulle tavole dei consumatori. D’estate, con le spiagge gremite, va anche peggio. Un orrore senza fine, commentano gli scienziati. Che avanzano proposte choc (choc solo per chi non ha a cuore l’ambiente): facciamola finita con il filtri, dicono i ricercatori, non servono a nulla e servono solo a lavare la coscienza di Big Tobacco e per stringere un patto “ipocrita” con i fumatori. Filtri per ridurre l’avvelenamento quotidiano. Oppure, filtri per rendere più lungo il tempo del vizio, dell’avvelenamento e i profitti per le aziende? Peccato che i pesci siano muti, perché loro una risposta ce l’avrebbero. Indovinate quale?
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