Vaping “su misura”, nuovi modelli e personalizzazione sono le chiavi vincenti
Sigarette elettroniche “tailor made”. Come un abito di alta sartoria. Ad ognuno la sua, personalizzando l’esperienza di vaping e ritagliando il proprio stile di consumo. Nicotina, densità del vapore, sapore, peso e maneggevolezza. Se le e-cig sono altro rispetto al fumo tradizionale lo si deve anche a questo. E la strategia per rilanciare l’immagine della sigaretta elettronica potrebbe ripartire proprio da qui. Lo spiega Riccardo Polosa (RP), dell’Università di Catania, commentando i dati ottenuti dallo studio clinico ECLAT: 300 fumatori arruolati per 12 mesi, l’8,7% ha smesso di fumare, il 10,3% ha dimezzato il consumo di sigarette tradizionali.
Un prodotto molto più sicuro in grado di riprodurre l’esperienza di ‘fumare senza fumo’
“Le sigarette elettroniche hanno incoraggiato i fumatori a fare spontaneamente qualcosa di buono per la loro salute, scavalcando il senso di colpa che deriva dalla consapevolezza che il fumo e la combustione sono un danno per la salute”, spiega Polosa che insieme a Pasquale Caponnetto dello stesso Ateneo siciliano promuove l’e-cig. “Un prodotto molto più sicuro in grado di riprodurre l’esperienza di ‘fumare senza fumo’ – continua Polosa – è un’opportunità rivoluzionaria per i fumatori che possono finalmente liberarsi delle sostanze tossiche liberate dalla combustione del tabacco senza per questo rinunciare al piacere che deriva dal loro comportamento di fumare”. Polosa, past-president della Lega Italiana Anti Fumo, è certo che nella lotta alla disassuefazione la sigaretta elettronica abbia molto da dire: “Sono convinto che lo sviluppo di nuovi prodotti più interessanti che possano replicare un’esperienza personalizzata del fumare, sarà un passo importante per il successo nella lotta contro il tabacco”.
Non tutti i fumatori sono uguali e non tutti quelli che passano alla sigaretta elettronica cercano le stesse cose. “Esistono diverse tipologie di fumatori che spaziano tra chi è affetto da una dipendenza farmacologica dalla nicotina – spiega lo specialista – e chi fuma per il piacere di fumare, vale a dire per gli aspetti socio-comportamentali e sensoriali associati all’atto del fumare. Pertanto, a secondo della sua tipologia, il fumatore che si avvicina per la prima volta alle sigarette elettroniche – continua – avrà bisogno o di sigarette elettroniche ad elevate prestazioni in grado di erogare adeguate quantità di nicotina oppure di prodotti in grado di soddisfare tatto e gusto con particolari aromi”.
I passi avanti nella ricerca potrebbero essere mortificati da tasse e divieti. Intanto gli studi vanno avanti e anche l’utilizzo della sigaretta elettronica per smettere di fumare, fuori da protocolli ufficiali, sta dando i suoi frutti. “Sono specialista nella gestione e cura del tabagismo da oltre 15 anni e mi duole ammettere che non abbiamo molte alternative a disposizione per coloro che intendono smettere – conclude Polosa -. I risultati di ECLAT ci fanno vedere il bicchiere mezzo pieno, e non mezzo vuoto, e indicano chiaramente come la sigaretta elettronica sia un alleato prezioso nella lotta contro il fumo”.
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